Simpaticissimo incontro (e violento scontro) fra i campi di Cefalà Diana (PA) con un “tipino” alquanto nervosetto… Si tratta di un Còlubro di Esculapio (Zamenis longissimus), chiamato anche “Saettone” (guardando il video capirete il perchè di questo soprannome) evidentemente indisposto nel farsi avvicinare dalla fotocamera!
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IL COLUBRO DI ESCULAPIO, IL MITO
Il Colubro di Esculapio si identifica spesso col mito arcaico del Serpente-Fata, nume tutelare della casa e della famiglia.
Secondo vari studiosi antropologi infatti questo serpente era ben volentieri ospitato nelle case, credendo addirittura che la sua anima rappresentasse quella del padrone di casa.
Colubro di Esculapio appunto, perché secondo la tradizione storica greca, era il simbolo di Asklepios, Esculapio per i latini, e come tale veniva allevato e venerato all’interno dei suoi templi.
Essendo Asklepios il Dio greco della salute, ancora oggi il Zamenis longissimus è proprio il serpente raffigurato nel Bastone di Aesculapio, il simbolo ufficiale della professione medica.
DESCRIZIONE e CARATERISTICHE
Il “Saettone” è presente in gran parte dell’Europa centro-meridionale ed in Italia con due sottospecie: Zamenis longissimus longissimus (Laurenti,1768), in tutto il nord fino al Lazio, compresa la Sardegna; e Zamenis longissimus romana, ora nominata Zamenis lineata, dal Lazio in giù compresa la Sicilia.
Serpente della famiglia dei colubridi con il corpo molto slanciato e la testa stretta e allungata, poco distinta dal corpo. La colorazione classica è giallo e bruno/olivastro, mentre i giovani sono di regola più scuri e sfoggiano sul capo una banda nerastra che dall’occhio arriva alla bocca.
La lunghezza varia da un minimo di 50-60 cm. Ad un massimo di 140-160 cm. con una punta record accertata di 225 cm.. Normalmente gli esemplari di sesso maschile sono più grandi rispetto alle femmine.
Zamenis longissimus è un serpente diurno e crepuscolare, agilissimo nella corsa e con una spiccata predisposizione ad arrampicarsi. Trascorre buona parte della sua giornata su rami bassi e sotto siepi ed arbusti, dove svolge la sua attività di predatore, cacciando all’agguato roditori, uccelli e piccoli sauri.
Come tutti gli esemplari della erpetofauna nostrana, anche l’Elaphe longissima è protetta dalla Convenzione di Berna, che ne vieta la cattura e la detenzione. Invito pertanto tutti gli appassionati a limitarsi all’osservazione in natura di questo affascinante serpente.
Info più approfondite su Saettone e altri “Elaphe” su: ELAPHE.IT
Bibliografia:
Abram S. – Meneghon M. : ” Vipere e altri serpenti italiani”, Sistedizioni , Trento,1994.
Bruno S. : ” Serpenti”, Giunti edizioni, Firenze,1998.