sabato, Luglio 27, 2024

“Monte Petroso”, verdissima oasi naturalistica a due passi da Palermo

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“Andai nei boschi perché volevo vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita… per non scoprire in punto di morte di non aver mai vissuto…”
Henry David Thoreau

Siamo nella zona di San Martino, frazione di Monreale a soli 10 minuti di strada da Palermo.
Proprio al centro della grande vallata che domina questa zona si erge, piccolo ma comunque maestoso, il nostro Monte Petroso.
L’accesso al sentiero che corre tutto attorno al monte, e che poi devia verso la cima, avviene tramite due cancelli della forestale, uno a valle e uno più a monte.

Dopo pochi metri percorsi nel sentiero che entra in salita nel bosco, rimaniamo subito stupiti dall’incredibile ambientazione naturalistica in cui ci troviamo immersi.
Il paesaggio tipico dei boschi dei monti di palermo si trasforma repentinamente alle falde del Monte Petroso e le conifere lasciano il posto ad un fittissimo magico querceto naturale: il leccio (quercus ilex), la roverella (quercus pubescens), la sughera (quercus suber), un sottobosco fatto di bellissime felci e di fastidiosissimi rovi e poi ancora una grande varietà di funghi e piante commestibili…

Monte Petroso, San Martino - Amo Sicilia

All’apice del sentiero si può deviare per tentare la risalita verso la vetta.
E’ qui, prima ancora di aver conquistato la vetta, che si comincia ad intuire l’origine del nome di Monte Petroso: il nostro piccolo monte sembra essere formato (inspiegabilmente) da un accumulo di enormi rocce che prendono a poco a poco il posto della vegetazione e  attraverso le quali ci si muove (a volte con brevi “scalate” sugli stessi enormi massi) per giungere in cima.
La reale origine rimane ancora inspiegata ma, arrivati sulla vetta, l’impressione più naturale seppur assolutamente fantasiosa è che i massi siano caduti dal cielo uno sopra l’altro fino a creare questo improbabile e curiosissimo monte, oppure che ci sia stata una fortissima “implosione” che abbia frantumato la montagna facendola crollare su se stessa…
Ad ogni modo siamo in cima, in precario equilibrio sui nostri fantomatici massoni, e abbiamo tutto il mondo ai nostri piedi: da un lato Monte Cuccio e Palermo con il porto, il mare e Monte Pellegrino, dall’altro tutti i monti di Palermo che circondano e racchiudono il panorama.
E poi ancora il Castellaccio, San Martino delle Scale con la sua splendida Abbazia, e le tante vallate tutto attorno…!
Silenzio e meraviglia appagano la nostra anima dopo la fatica per la piccola scalata e ci prepara per la ridiscesa. Riprendiamo il sentiero ad anello che gira attorno al monte fino a quando, usciti dal fitto bosco in cui eravamo immersi, ci ritroviamo sulla larga strada sterrata che ci riporteràal punto di partenza.
Da qui, grazie alla vegetazione che si dirada, riusciamo ad osservare con un pò di fortuna alcuni dei rapaci che popolano queste montagne: falchi pellegrini, gheppi, barbagianni, civette, e persino aquile reali che nidificano sulle rocce a picco dei monti di San Martino delle Scale.

ECCO LE FOTO…

Geologia
Lungo il versante più impervio, a pochi metri dalla cima, ci sono due piccole grotticine (zubbi) al quale si può accedere in verticale solo tramite “procedure” speleologiche!
Potete ammirare le foto della grotta sul sito LETADDARITE.IT.

Miti e Leggende
Lungo il sentiero che gira intorno al bosco possiamo trovare dei resti di un basamento di ciò che era, molto probabilmente, una torre di osservazione Normanna.
Le leggende nate attorno a questi resti descrivono la struttura come un piccolo Tempio Greco oppure, ancor più fantasiosamente, come una struttura usata nel medioevo dalle fattucchiere.

Storia e Paleontologia
Nei decenni scorsi, in seguito ad alcuni scavi paleontologici, sono stati trovati ossa umane e di animali nonché utensili costruiti con selci affilate.
Il documento trovato in Internet “Dati preliminari sui reperti umani di Monte Petroso, Palermo (collezione Correnti)”, sebbene non dica la zona esatta dei ritrovamenti, descrive i reperti di epoca neolitica ritrovati che hanno consentito di individuare almeno 5 persone differenti di entrambi i sessi, e ossa di almeno 3 animali sepolte a corredo funerario di una di esse. Monte Petroso e la sottostante zona di Valle Paradiso sono considerati fra le maggiori zone di spansione della popolazione neolitica degli uomini sapiens della zona del palermitano.
I reperti di Monte Petroso sono custodita (notizia aggiornata al 2010) al Dipartimento di Biologia cellulare di Palermo. Purtroppo anche questi secondi studi non hanno permesso di concretizzare delle conclusioni sugli abitanti del luogo e i loro usi e costumi, pertanto anche questo mistero di Monte Petroso rimane ancora irrisolto.


INDICAZIONI e INFO

Il Sentiero:
L’anello principale è la stradella sterrata della forestale e gira (per circa 2 Km) attorno alla base di Monte Pitrusu, trasportandoci in una meravigliosa e rilassante passegiata.
Esattamente di fronte all’entrata a monte, dietro a un pilone dell’elettricità e ad un grosso masso, c’è l’accesso al piccolo emozionante Sentiero nel bosco che taglia l’anello principale per metà percorso, zigzagando fra la splendida vegetazione ed i grossi massi tipici del monte.

Mappa con Percorsi e Luoghi principali:

Arrivare in Auto a Monte Petroso:
E’ possibile raggiungere San Martino da Palermo, salendo verso le piccole frazioni di Baida o Boccadifalco e salilre poi per pochi chilometri fino a destinazione.

Da Monreale si deve uscire dal paese immettendosi su Via Regione Siciliana che porta direttamente a San Martino

Download Tracce: APRI IN GOOGLE MAPS 

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